Il trappolone dei 100€

È necessario mettere in guardia da un gravissimo pericolo contenuto nel dl 1/2022, il cosiddetto decreto dell’Epifania: la sanzione una tantum di 100 euro per gli ultracinquantenni che non si sottoporranno al siero sperimentale anti Covid.
All’apparenza si tratta di una multa di modesta entità e proprio per questo, alcuni potrebbero essere tentati di pagarla per togliersi il pensiero.
È esattamente quello che si attende il governo, che non a caso ha stabilito una somma così contenuta, al preciso scopo di favorire un pagamento generalizzato e quindi creare un pericoloso precedente.
La consuetudine potrebbe avallare il presunto diritto di uno stato di punire i cittadini che si rifiutino di sottoporsi ad un trattamento genico sperimentale, che, senza alcuna reale necessità e giustificazione, ne mette a repentaglio la salute fisica e psichica.
Come scrive lo storico Massimo Viglione, “stando così le cose, perché questo governo, che oggi impone cento euro di multa una tantum, domani non potrebbe imporre 15 mila euro? E perché dopodomani non potrebbe confiscare la casa ai dissidenti? O, magari, bloccare il loro conto in banca, con la stessa modalità fiscale con cui oggi pretende i cento euro? Una volta accettato il principio, le modalità di applicazione sono del tutto soggettive e temporanee”.
Ma non è finita qui.
Per arrivare all’individuazione dei colpevoli, il dl 1/2022 prevede che si intraprenda anche un contraddittorio con il soggetto che risulta non inoculato, il quale deve produrre entro dieci giorni le motivazioni della mancata vaccinazione. Se dopo tale procedura incrociata il soggetto risultasse renitente al vaccino, l’Agenzia delle Entrate notificherà entro 180 giorni l’avviso di addebito, rispetto al quale ci si può (e in questo caso ci si deve) opporre al giudice di pace. La procedura è talmente farraginosa, che si arriverà tranquillamente a ottobre o novembre 2022 per l’avviso di addebito. È una follia giuridica immaginata con l’obiettivo di portare all’incertezza del diritto: ciò crea il caos sociale e la paura su cui si regge tutta questa menzogna narrativa. L’avviso arriverà non prima dei prossimi sei mesi, ammesso che non crolli tutto prima, e così si spiega la fretta: questi sono gli ultimi colpi di coda del mostro, che non vanno sottovalutati, perché potrebbero essere i più pericolosi. Certamente il mostro si ripresenterà con nuove fogge in futuro, ma la forma emergenziale/pandemica si regge ormai sul vuoto, sul nulla. Anzi, sulla menzogna. Il consiglio, anche in questo caso, è quello di continuare a vivere come se niente fosse. Arriverà una sanzione? Si contesterà. Non bisogna pagare assolutamente nulla.